Non perdere per strada i tuoi diritti
Il trasferimento in un altro paese europeo per motivi di lavoro non implica la perdita dei diritti di sicurezza sociale, dall’indennità di disoccupazione e di maternità fino alla pensione di vecchiaia. Tale continuità della copertura non vale solo per i 27 Stati membri dell’UE, ma anche in Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.
Le norme dell’UE sul coordinamento della sicurezza sociale si applicano alle indennità di malattia, disoccupazione, maternità, paternità e famiglia, nonché alle pensioni di vecchiaia e alle prestazioni relative agli infortuni sul lavoro, alle malattie professionali, al decesso nonché alle prestazioni di reversibilità. Le prestazioni disponibili variano a seconda del paese.
Le regole in materia di prestazioni di sicurezza sociale possono differire, ma ai sensi delle norme dell’UE gli Stati membri sono tenuti ad allineare i propri regimi in modo che le persone in cerca di lavoro che si spostano da un paese all’altro per lavorare possano continuare a richiedere le prestazioni che hanno già maturato nel loro paese. Tuttavia, tali persone non possono essere assicurate e godere della stessa prestazione in due paesi contemporaneamente.
La continuità delle prestazioni all’atto pratico
Il coordinamento degli Stati membri in materia di sicurezza sociale, un pilastro di lunga data della politica sociale dell’UE, permette ai cittadini di continuare a godere dei propri diritti anche quando si spostano, che sia per lavoro, vacanza o pensionamento, entro i confini della regione geografica dell’UE e dell’EFTA.
In base agli ultimi dati dell’UE, nel solo 2021 erano circa 16 milioni i cittadini dell’UE o dell’EFTA che vivevano in un altro paese dell’UE o dell’EFTA e circa 100 milioni i turisti che hanno visitato un altro Stato membro. In tale anno quasi 6 milioni di pensioni sono state versate a persone che vivono in un altro paese dell’UE, dell’EFTA o nel Regno Unito, mentre più di un milione di familiari in un altro dei suddetti paesi ha avuto diritto al trasferimento delle prestazioni familiari. Per quanto riguarda l’assistenza medica, sempre nel 2021 erano in circolazione circa 235 milioni di tessere europee di assicurazione malattia (TEAM).
In quanto cittadino dell’UE, i tuoi diritti alle prestazioni sono generalmente garantiti dallo Stato membro in cui lavori, con, tuttavia, delle eccezioni. Ad esempio, se sei un lavoratore distaccato in un altro paese per un periodo non superiore a due anni, i tuoi diritti di sicurezza sociale continuano a essere garantiti dallo Stato membro in cui ha sede il tuo datore di lavoro.
Se lavori in più di un paese contemporaneamente, il tuo diritto alle prestazioni di sicurezza sociale rimane garantito dal paese in cui vivi, a condizione che presti servizio in tale paese per oltre il 25 % delle ore lavorative. In caso contrario rientri nella definizione di lavoratore transfrontaliero e le tue prestazioni sono erogate dal paese in cui ha sede il tuo datore di lavoro.
Inoltre, all’età del pensionamento avrai diritto a una pensione da ogni Stato membro dell’UE in cui sei stato assicurato, su domanda del paese in cui hai lavorato a fine carriera.
Passaggio al digitale
Attualmente, se vuoi trasferirti da un paese a un altro per lavorare beneficiando delle prestazioni nel nuovo paese devi disporre dei moduli specifici rilasciati dall’istituto di sicurezza sociale o di assicurazione sanitaria presso il quale sei affiliato prima del trasferimento.
La Commissione europea tuttavia mira a ridurre in futuro le procedure amministrative mediante la digitalizzazione e sta già incoraggiando i vari paesi a renderle quanto più semplici possibile. Inoltre, ha messo a disposizione degli istituti di previdenza il sistema di scambio elettronico di informazioni sulla sicurezza sociale (EESSI) a fini di condivisione delle informazioni a livello europeo. Infine, nell’ambito di un’iniziativa sotto forma di progetto pilota, la Tessera europea di sicurezza sociale (ESSPASS), sta attualmente esaminando le modalità atte a verificare digitalmente quali diritti di sicurezza sociale abbiano i cittadini a livello transfrontaliero.
A più lungo termine è prevista l’introduzione di un portafoglio europeo di identità digitale (EUDI) che consentirà ai cittadini dell’UE di portare con sé versioni digitali dei documenti attestanti i loro diritti ai fini di un’agevole verifica da parte dei vari organismi, tra cui istituti di previdenza sociale, ispettorati del lavoro e prestatori di assistenza sanitaria.
Consulta la banca dati per paese della Commissione europea per sapere quali prestazioni di sicurezza sociale sono disponibili nel paese in cui ti trasferisci per motivi di lavoro. Trova maggiori informazioni sui diritti a pensione e su come farne richiesta.
Link correlati
Diritti di sicurezza sociale paese per paese
Coordinamento dei regimi di sicurezza sociale nell’UE
Pagina esplicativa delle norme alle quali sei soggetto
Per saperne di più
Trova consulenti EURES
Vita e lavoro nei paesi EURES
Banca dati EURES delle offerte di impiego
Servizi EURES per i datori di lavoro
Calendario degli eventi EURES
Prossimi eventi online
EURES su Facebook
EURES su X
EURES su LinkedIn
EURES su Instagram
Dettagli
- Data di pubblicazione
- 8 marzo 2024
- Autori
- Autorità europea del lavoro | Direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione
- Temi
- Cassetta degli attrezzi dell'UE per la mobilità
- Suggerimenti e idee
- Notizie/rapporti/statistiche
- Gioventù
- Sezioni correlate
- Aiuto e supporto
- Suggerimenti e idee
- Informazioni sul mercato del lavoro
- Vita e lavoro
- Settore
- Activities of extraterritorial organisations and bodies
- Human health and social work activities
- Public administration and defence; compulsory social security