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EURES (EURopean Employment Services)
Articolo28 agosto 2020Autorità europea del lavoro, Direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione3 min di lettura

Principali priorità per i datori di lavoro nel mondo post COVID-19

Con il lento ritorno alla normalità, è fondamentale che i datori di lavoro individuino e affrontino le principali priorità per le loro imprese. Ecco alcune delle principali priorità che secondo noi le imprese dovrebbero prendere in considerazione nella «nuova normalità».

Top priorities for employers in a post-COVID-19 world
Shutterstock

Favorire il lavoro flessibile

Nel mondo post COVID-19 è importante che i datori di lavoro continuino a consentire al personale di lavorare da casa, ove possibile. Molti lavoratori sceglieranno probabilmente di tornare in ufficio, ma i dipendenti con un sistema immunitario debole e quelli che vivono con persone a rischio dovrebbero avere la possibilità di lavorare in sicurezza da casa. Inoltre, gli imprenditori dovrebbero assicurarsi che i telelavoratori abbiano tutti gli strumenti e i dispositivi necessari per lavorare in modo efficiente.

Tutelare la salute dei dipendenti

Gli imprenditori dovrebbero seguire la propria legislazione nazionale e assicurarsi che il proprio luogo di lavoro sia sicuro per il rientro dei dipendenti. Sono numerose le precauzioni che i datori di lavoro possono adottare per proteggere la salute del personale, ad esempio una maggiore distanza tra le scrivanie, l’adozione delle norme di distanziamento fisico in ufficio, l’installazione di sistemi di sanificazione e una pulizia più assidua delle scrivanie e delle superfici ad alto contatto. I datori di lavoro dovrebbero altresì tenere conto delle preoccupazioni del loro personale (ad esempio tramite un sondaggio).

Mettere a frutto le nuove competenze dei lavoratori

La crisi di coronavirus ha messo in evidenza inaspettate competenze in molti lavoratori, quali la flessibilità e la capacità di adattamento. I datori di lavoro hanno scoperto in alcuni membri del personale «talenti nascosti», come leadership e pensiero innovativo, che non dovrebbero essere ignorati. Gli imprenditori potrebbero assegnare a tali lavoratori la guida di programmi di tutoraggio, dei comitati sociali o della formazione a distanza dei neo-assunti. Inoltre, i lavoratori che hanno dato prova di pensiero innovativo potrebbero partecipare alle sessioni di brainstorming su nuove opportunità commerciali, mentre quelli che hanno un’affinità per la tecnologia e la digitalizzazione potrebbero testare nuove tecnologie volte a proteggere l’impresa da crisi future.

Incoraggiare la socializzazione tra il personale

Uno dei maggiori svantaggi del lavoro da casa è la mancanza di interazione sociale con amici e colleghi. È importante che i datori di lavoro creino maggiori opportunità di socializzazione in ufficio, ad esempio incoraggiando più pause caffè, organizzando un aperitivo tra colleghi il venerdì o organizzando eventi per tutta l’azienda. Ciò può contribuire a riunire il team dopo i lunghi mesi di isolamento.

Prendere sul serio la salute mentale

Le incertezze sociali ed economiche portate dalla crisi di COVID-19 hanno messo a dura prova il benessere mentale delle persone. È fondamentale che i datori di lavoro diano priorità alla salute mentale dei membri del personale nei prossimi mesi, dato che la loro felicità è un fattore chiave. Gli imprenditori dovrebbero assicurarsi che le proprie imprese dispongano di piani d’azione per il benessere dei lavoratori, affinché si sentano sostenuti.

Migliorare la comunicazione interna

È importante che i datori di lavoro verifichino l’esistenza di canali di comunicazione chiari per tenere il personale informato in merito a eventuali cambiamenti a livello dell’impresa. Ci attendono ancora molte incertezze e le imprese dovrebbero essere pronte a prendere rapidamente decisioni senza lasciare all’oscuro i propri lavoratori. Una comunicazione chiara e regolare rassicurerà i lavoratori che il loro datore di lavoro abbia tutto sotto controllo.

Leggi questo articolo su come la crisi di COVID-19 ha cambiato il nostro modo di lavorare.

 

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