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EURES (EURopean Employment Services)
Articolo16 maggio 2019Autorità europea del lavoro, Direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione

Annunciati i vincitori del concorso #EUmovers promosso sui social media

La direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione ha reso noti i cinque post scelti nell’ambito della campagna #EUmovers promossa sui social media.

#EUmovers social media contest winners announced
EURES

Il 2018 ha segnato il 60° anniversario delle norme UE sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale e il 60° anniversario dei regolamenti istitutivi sulla libera circolazione dei lavoratori. Per ricordare queste due importanti tappe del cammino europeo, la Commissione ha invitato i cittadini che ne hanno beneficiato a condividere le loro storie sui social media tramite la campagna #EUmovers.

Di seguito sono riportati i cinque vincitori e i rispettivi post:

Juho-Pekka Palomaa (Finlandia)

Un anno fa, in questo stesso periodo, la mia vita aveva preso una svolta inattesa. Dopo aver completato gli studi, ero disoccupato da sei mesi quando all’improvviso ricevetti una chiamata per l’Estonia. Avevo pubblicato il CV sulla piattaforma EURES e, trascorso circa un mese, una notifica tramite posta elettronica mi informava che un utente aveva visionato il mio profilo e mi aveva inviato un messaggio. Si trattava di un’offerta di lavoro in Estonia, il paese confinante con il mio. Dopo il colloquio decisi di accettare la sfida. Non ne sapevo molto né sul paese né sulla città che mi avrebbe ospitato, escluso il fatto che l’estone mi sembrava una versione bizzarra del finlandese. Iniziai a raccogliere svariate informazioni sul trasferimento in Estonia e le prospettive sembravano promettenti. Nonostante i salari molto più bassi, avevo l’impressione che l’Estonia avesse fatto un balzo nell’era digitale per migliorare la vita dei propri cittadini. Nel corso della mia permanenza, ho potuto fare conoscenza con persone del posto partecipando ad eventi incentrati sui giochi da tavolo, ho frequentato un corso gratuito di lingua estone, ho conosciuto alcuni connazionali emigrati qui, ho usufruito di una visita gratuita condotta da un medico generico, ho firmato documenti per via digitale, ho usato la rete di trasporto pubblico gratuito, il tutto nella cornice di un’antica e ricca cultura e circondato da persone che parlano inglese, estone, finlandese e russo. Non vivo più nella città che mi ha accolto ma continua a sorprendermi con la sua storia di lunga data, che però va di pari passo con nuove tecnologie all’avanguardia e vivibilità. Quest’anno la ciliegina sulla torta è stata la possibilità di festeggiare insieme agli estoni il centenario dell’indipendenza del paese. Prevedo un futuro luminoso per questa piccola nazione!

Carola Bosio (Italia)

Ciao! Lo confesso... credo di aver sviluppato una dipendenza dai trasferimenti all’interno dell’UE sin da quando avevo 20 anni. All’epoca vivevo a Lilla, in Francia, ed ero iscritta a un programma di scambio universitario per il conseguimento di una doppia laurea che mi ha aperto la mente in maniera irreversibile! A 23 anni vivevo a Milano, dove mi ero trasferita per iniziare la carriera! A 27 ho trascorso un mese a Madrid con l’unica intenzione di divertirmi! Ora posso millantare la conoscenza dello spagnolo... A 28 anni vivevo a Parigi per amore e per lavoro! Lì, nella capitale francese, ho perso «l’amore» ma ho incontrato «gli amici di una vita intera»! Ok, ok... ora ho 38 anni, un marito e due gemelli di due anni... che sia giunta l’ora di mettere radici? Neanche per idea! Ci siamo trasferiti in Irlanda con i nostri due monelli per vivere un’altra avventura europea in famiglia! Ora lavoro per un’università irlandese... famiglia al seguito. SONO INNAMORATA DELL’EUROPA.

Sheila Margaret Ward (Regno Unito)

Dopo aver studiato spagnolo e portoghese all’università di Leeds negli anni Sessanta, iniziai a insegnare inglese come lingua straniera. L’ingresso del Regno Unito nella UE mi rese felice perché era un’idea in cui avevo sempre creduto. Dopo aver insegnato nel Regno Unito, in Spagna e in altri paesi, nel 1980 mi trasferii qui in Portogallo per lavorare presso il British Council. L’adesione del Portogallo all’UE rese molto più semplici gli spostamenti grazie alla scomparsa delle restrizioni doganali. Nel corso della mia carriera di insegnante di inglese, ho seguito molti studenti che si preparavano per il programma Erasmus, rimanendo colpita dalle opportunità che offre. Prima del pensionamento nel 2010, mi sono recata presso l’ufficio pensioni del Portogallo e ho compilato un modulo per dichiarare in quali paesi dell’UE avessi lavorato. Tutto qui! Una volta andata in pensione, ho iniziato a ricevere automaticamente la pensione dal Portogallo, dal Regno Unito e dalla Spagna. È stata una procedura molto efficiente. In Portogallo ho già pubblicato tre libri per bambini in inglese e portoghese e mi dedico a promuovere il bilinguismo. Noi europei abbiamo davvero tanto in comune e l’apprendimento di altre lingue dovrebbe essere una priorità per tutti i sistemi scolastici.

Filipa Rodrigues (Portogallo)

Sono figlia dell’Europa. Credo in un’Europa senza frontiere in cui le differenze culturali diventano ponti che uniscono le persone, ci arricchiscono e ci permettono di comprendere meglio il mondo. La meta del mio primo viaggio in Europa è stata la Spagna, il paese che confina con il mio Portogallo. Allora ero una bambina e viaggiavo con la famiglia. La prima volta che ho viaggiato con alcuni amici, negli anni delle superiori, siamo andati nel Regno Unito. Ho partecipato a formazioni nel Regno Unito e in Grecia. Ho trascorso il tirocinio Erasmus+ nel Regno Unito. Ho visitato l’Italia, la Scozia, la Svizzera, la Spagna (di nuovo)... e ho intenzione di visitare molti altri paesi. Quest’anno ho deciso di trasferirmi in Irlanda. Ho cercato lavoro sul portale EURES e, dopo aver trovato quello che faceva al caso mio, ho potuto contare sul sostegno di EURES per il trasferimento in Irlanda. Amo questo paese... la sua storia, la sua cultura, la sua gente, la sua natura... Ho avuto la fortuna di crescere in un’Europa unita, un’Europa che mi offre opportunità ogni volta che le cerco. Un’Europa che tutela i miei diritti... un’Europa in cui mi sento sicura. Sono orgogliosa di essere figlia dell’Europa!

Chloé Jorigny-Casteuble (Francia)

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Mi chiamo Chloé, ho 24 anni e da un anno vivo in Belgio. Attualmente lavoro per la FPS Social Security e mi occupo di Brexit :) Amo viaggiare e ho fatto vari tirocini nella UE. Ho viaggiato molto sia per motivi di studio che di lavoro.

 

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